20 UN PAESE DI BUONGUSTAI Tutti a tavola Per conquistare un uomo bisogna passare dal suo stomaco. L'Alto Adige ha preso molto sul serio questo motto, affermandosi non solo come paradiso per gli appassionati di montagna, per gli sportivi e per chi è alla ricerca di paesaggi straordinari, ma anche per i buongustai. Foto © IDM Südtirol, Patrick Schwienbacher
UN PAESE DI BUONGUSTAI Novembre 2023 21 La piccola provincia all’estremo nord del Paese, pur avendo poco meno di 533.000 abitanti, si colloca al terzo posto in Italia, subito dopo la zona di Roma e il Napoletano, per numero di ristoranti premiati dalla guida Michelin: addirittura 21, per un totale di 26 stelle. Anche la guida gastronomica Gault-Millau, pubblicata annualmente, trova terreno fertile in Alto Adige con 127 ristoranti con valutazioni da 1 a 5 cappelli. Dal 1926, le stelle assegnate annualmente dalla Guida Michelin rappresentano un marchio di qualità indiscusso a cui si affidano i buongustai di tutto il mondo. La mitica guida rossa descrive i criteri di assegnazione come segue: con una stella si indica una cucina di alto livello e interessante in cui si avverte la mano dello chef, il ristorante dunque merita una sosta. Due stelle premiano invece una cucina eccellente, che merita una deviazione. Tre stelle simboleggiano, infine, una cucina eccezionale, che merita un viaggio intenzionale. In tutta Italia contiamo nel 2023 ben 335 ristoranti con una stella, 38 con due e 12 con tre stelle. Inoltre, la guida Michelin ha una classifica a parte con una graduatoria che va da 1 a 3 forchette – anche in questo caso una garanzia per il viaggiatore dal palato esigente che non cerca però menù stellati – che premia qualità e autenticità. Tanto i criteri di selezione della guida Michelin quanto quelli di Gault Millau si basano su precise caratteristiche: in primo luogo, naturalmente, la qualità e l'unicità dei piatti e dei prodotti utilizzati, e poi anche l'ambiente e la posizione, nonché la selezione dei vini. Meno noto è invece il Premio Sommelier, con il quale nel 2022 è stata premiata Sonya Egger Trafoier dell'Hotel Kuppelrain di Castelbello. Relativamente sconosciute restano poi le stelle verdi con cui la guida Michelin premia da qualche anno i ristoranti impegnati in una gastronomia sostenibile. Un tempio per i buongustai Norbert Niederkofler, celebrato chef del ristorante Rosalpina all’interno dell'Hotel Hubertus di San Cassiano, brilla nel firmamento della ristorazione altoatesina con tre stelle, una stella verde e cinque cappelli Gault Millau. Sono invece tre gli chef che negli anni hanno potuto fregiarsi ripetutamente di due stelle: Peter Girtler della Gourmetstube Einhorn (Romantikhotel Stafler) a Mules, Gerhard Wieser del Castel Finedining (Hotel Castel) a Tirolo e Heinrich Schneider del Ristorante Gourmet Terra (Auener Hof) sopra Sarentino. Niente di cui stupirsi, dunque, che si siano meritati contemporaneamente quattro cappelli. Le restanti 17 stelle sono distribuite un po’ in tutte le valli, con una sorprendente concentrazione in Val Badia e Val Gardena. Un numero impressionante di ristoranti stellati è associato a un hotel. Quasi impossibile resistere all’invito per un weekend gourmet! Tra gli chef stellati c’è una sola donna: Anna Matscher, che vizia i suoi ospiti al ristorante “Zum Löwen” di Tesimo con piatti sublimi ispirati ai prodotti locali, al suo amore per i piatti di pesce e a un’innata tendenza alla più assoluta semplicità. Nel 2023, in occasione del suo 60esimo compleanno, ha ricevuto un regalo speciale da Gault Millau: la nomina a “Gault Millau-Chef of the Year”. Tra gli stellati solo una chef e una sommelier Il segreto di questa concentrazione unica di stelle e cappelli non è così difficile da scoprire: gli chef altoatesini hanno la fortuna di beneficiare dell'incontro tra l’“onesta” cucina italiana di ispirazione mediterranea e una radicata cultura culinaria di ispirazione locale. A questo si aggiunge poi la possibilità di trovare prodotti di alta qualità praticamente sulla soglia di casa. A cominciare da erbe, verdure, carni e latticini provenienti da allevamenti a chilometro (quasi) zero. E poi c'è la vicinanza al Mediterraneo e al Mare Adriatico, con le loro ricche zone di pesca. Da non dimenticare gli squisiti vini dei vigneti altoatesini e di produzione italiana. A questo punto non ci resta che dire: in Alto Adige si mangia da Dio. Inserzione pubblicitaria PICCOLO, RAFFINATO ED ESCLUSIVO Un viaggio culinario e sentimentale nelle terre dell’Alto Adige, con in primo piano la sostenibilità e la valorizzazione dei prodotti del territorio, è l’esperienza firmata ARTIFEX, il ristorante fine dining del Feuerstein Nature Family Resort. Un ambiente intimo e raffinato, con soli 4 esclusivi tavoli, dove la chef Tina Marcelli e la brigata, quasi tutta al femminile, propongono due percorsi degustazione, da 5 e 8 portate. Ogni piatto è pensato per far assaporare un’alta cucina contemporanea che trova espressione grazie alle tradizioni più vere, alla micro-stagionalità e all’impiego di tecniche di un tempo come le fermentazioni e le conservazioni. Artifex è aperto il lunedì a pranzo e dal giovedì alla domenica solo a cena, anche agli ospiti esterni del resort. Per ulteriori informazioni: artifex.feuerstein.info
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